Siamo talmente sommersi dalle millemila storie dei cosiddetti VIP da essere indotti a credere che solo le loro vite siano veramente piene, affascinanti, ricche di avventure ed eventi da raccontare. Invece non è così. Non solo le vite degli sportivi professionisti o dei grandi imprenditori o degli attori e dei cantanti sono degne di nota. Le loro sono semplicemente molto più in vista, perché sono personaggi popolari.
Ma tutte le nostre vite sono grandi storie. Facciamo un sacco di cose, una miriade, orbitando nel nostro microcosmo, nell’ovvio anonimato degli scenari di quelli che fanno attività ordinarie o poco più. Le nostre vicissitudini, paragonate a quelle sberluccicanti dei vipponi, che ci vengono sbattute in faccia un giorno sì e l’altro pure, possono sembrare robetta.
E invece no, anche le nostre esistenze sono piene di sfide ed avvenimenti memorabili. Ricche di gioie e dolori. Piene di sorprese, alcune gradite e altre un po’ meno. Con traguardi da raggiungere e obiettivi da rincorrere. Relazioni umane. Un turbine di pensieri, sogni e desideri. Ogni giorno.
Sono miliardi, veramente miliardi, le storie di vita che non diventeranno di dominio pubblico, che nessuno si prenderà la briga di raccontare in un articolo di giornale, in un film o in una serie TV, ma non per questo sono meno interessanti. Non per questo sono meno importanti.
Ci si può sentire straordinari anche facendo una vita ordinaria.