Sono contento per chi si gode la vita di coppia, buon per loro. Mi fa sempre piacere vedere le coppie che stanno bene. Non provo invidia, semmai ammirazione, per chi riesce a far funzionare l’avventura da consorti per molto tempo. Credo sia un’impresa che da grandi soddisfazioni.
Sono dispiaciuto quando persone che conosco vivono male il loro rapporto di coppia al punto di decidere di interromperlo. Mi spiace per chi è lasciato, e pure per chi lascia, non sono momenti facili né da una parte né dall’altra. Non è semplice andare d’amore e d’accordo, persino quando sembra che lei sia quella giusta o lui sia quello giusto. Figuriamoci quando così, evidentemente, non è.
E mi dispiace per i single che si dannano per non essere riusciti a diventare “noi” con nessuno. Per tutti quelli, e sono sicuro che siano molti, che si sentono frustrati dalla loro condizione di “non accoppiati”, in quanto influenzati da una narrazione abbastanza diffusa secondo la quale da non fidanzati / sposati si sia “meno”.
Che quando si tratta l’argomento cercano quasi di giustificarsi, come se il fatto di non essere accompagnati fosse una situazione per la quale occorre giustificarsi.