Ho due progetti musicali in corso.
Discology oramai è un format consolidato. L’ho ripreso per i capelli dopo che mi ero deciso ad abbandonarlo, e mi da grandissime, grandissime soddisfazioni. È il mio podcast, la mia visione della dance anni 90, proposta al massimo livello della mia capacità espressiva “radiofonica”.
Massimo Gradimento (DEEJAYMAX Radio Show) è in divenire, a livello musicale vorrei che fosse il mio personalissimo BEST OF di tutta la musica che mi è passata tra le orecchie da quando divenni ascoltatore assiduo, diciamo a partire dal 1987-1988. Un grosso calderone con dentro un po’ di tutto, sempre parlando di musica POP comunque, senza distinzioni di genere e di annata.
Prima da semplice appassionato e poi da DJ mi sono divertito a scoprire anche la musica del passato, dei 60’s / 70’s e degli 80’s. Poi a partire dagli anni 90 ho mantenuto altissima l’attenzione su tutte le nuove uscite più vicine al mio gusto, prima per passione e basta, poi pure per lavoro.
E, seppur con meno regolarità, continuo a farlo tuttora, anche se, come ho già scritto, il panorama POP negli ultimi tempi mi pare un tantino deludente.
Tornando al discorso iniziale, ho questi due progetti musicali in corso, due storie per me molto interessanti alle quali dedicarmi con grande impegno, sia per la realizzazione che per la promozione. Posso dire, in estrema sintesi, che Discology e Massimo Gradimento sono “La Radio a modo mio.”
Ora, sarei un bugiardo se dicessi che non me ne importa nulla del fatto che vengano apprezzati o meno, i riscontri positivi sono sempre importanti quando ti esprimi pubblicamente, ma di sicuro non mento quando affermo che innanzitutto voglio che rendano soddisfatto me. Ottenuto questo primario risultato, chiaramente a più persone piacciono, meglio è. Ma non farò mai il “piacione” per accattivarmi chissà chi, perché so che per quanto riguarda questi progetti il mio pubblico può essere solo quello che ha gusti musicali come i miei, o perlomeno molto simili, e che apprezza me e il mio modo di fare la Radio.
Per tutti gli altri c’è tutto il resto.