Ogni tanto ripenso a quando ero adolescente. L’estate del 1990, per esempio, quando avevo appena 17 anni.
La promozione diretta in 4° ITIS con la sospirata sufficienza in Elettronica rimediata in extremis. Qualche piccolo lavoro di verniciatura per racimolare qualche spicciolo. I Mondiali casalinghi gettati alle ortiche da una delle Nazionali più forti di tutti i tempi. Le mie prime vacanze con gli amici : 5 giorni di divertentissima follia adolescenziale, in campeggio, al mare, in Liguria. E poi in sella all’unico motorino che io abbia mai guidato, un Gilera a marce prestatomi da un parente, usato praticamente solo per recarmi in campagna a raccogliere pesche, per guadagnarmi due soldini per potermi permettere finalmente “lo stereo”.
Una vaga idea di quel che sarei voluto diventare “da grande”, che da qualche tempo mi girava per la testa. A quei tempi non avevo ancora la minima idea di quel che avrei dovuto fare per potermi fregiare dell’appellativo di deejay, l’avrei scoperto solo negli anni successivi. Ora, non so dire se il DJ / speaker che sono diventato corrisponda esattamente a quello che c’era nei sogni di quel ragazzino sbarbato, ma sono sicuro che se quel me stesso diciassettenne potesse ascoltare la puntata 99 di DISCOLOGY, sarebbe fiero del me stesso di oggi.