Io in fondo lo capisco l’astio dei DJ che lo fanno come unica attività nei confronti dei disc jockey “della Domenica” (cioè quelli che fanno un altro mestiere, e poi fanno anche i DJ), un’avversione che si fonda su due punti cardine :
1 - Se fai il disc jockey come “altro lavoro” hai meno tempo per prepararti, quindi è impossibile che tu sia migliore di me.
2 - Se fai il disc jockey come “altro lavoro” ti puoi permettere di chiedere compensi molto minori dei miei (o addirittura di fare serate gratis) e così facendo rovini il mercato. È una dinamica che si presenta anche in altri mestieri.
Per quanto riguarda il secondo punto, nulla da eccepire, se non che la stessa cosa mi sa che viene messa in pratica anche da chi nel settore è professionista a tutto tondo. A volte per “prendere una data” abbassano le braghe anche i DJ “monolavoristi”, proprio perché facendo solo quello devono obbligatoriamente fare il maggior numero di date possibili.
Per quanto riguarda il primo punto, beh, secondo me bisogna fare un distinguo, perché ci sono i dopolavoristi e i doppiolavoristi, due lettere di differenza tra le definizioni che però cambiano tutto.
I primi, avendo un altro lavoro a tempo pieno magari hanno pochissimo tempo per scegliere e assimilare la musica da “suonare”. Hanno pochissimo hanno tempo per prepararsi e usano la tecnologia per sopperire alla carenza di preparazione. E presumibilmente, salvo rari casi, sono davvero “meno” di un professionista “monolavorista”.
I secondi gestiscono due attività, una delle quali è il DJ. E fanno in modo di ritagliarsi il tempo per tutte le faccende di cui sopra e si presentano in consolle adeguatamente preparati. Non è assolutamente detto che siano “meno” di un professionista “monolavorista”, a mio modo di vedere.
Come sostengo da sempre, quel che fa di te un DJ maiuscolo è innanzitutto la motivazione che ti spinge a farlo, la tua capacità di fornire la colonna sonora giusta mantenendo fede alla grammatica del djing, la tua sensibilità nel leggere la pista per portarli tutti con te.
Quanto riesci ad animare una festa per renderla entusiasmante.
Poi, beh, quanto sei bravo alla fine lo decide sempre il pubblico, che ti premia esaltandosi alle tue serate. Indipendentemente dal fatto che tu sia mono, dopo o doppio lavorista.