Quarantanove.

In questi ultimi due anni anomali ho perso il conto, così non mi ero quasi accorto di essere arrivato a questa età, mezzo secolo meno uno, che scritto così mi fa veramente impressione, eppure è incredibilmente vero.
Sono fortunato, immensamente, me lo ripeto spesso, perché ho avuto la possibilità di giocarmi le mie carte, e anche se non sempre è andata benissimo, almeno ho avuto l’opportunità di mettermi in gioco. E credo che in questo mondo avere questa possibilità sia un lusso da non sottovalutare.
Ho sempre fatto e continuo a fare del mio meglio per sfruttare questo enorme privilegio, cerco di essere la migliore versione umana che mi riesce, ed ora mi auguro solo di continuare a mantenere l’atteggiamento che mi ha portato fino a qui, e che mi ha fatto diventare quello che sono.
Stamattina ho pensato che se quando ero adolescente avessi conosciuto un quarantanovenne come me probabilmente avrei pensato : “Da grande, anzi, da vecchio (perché per il me di 18 anni i 49enni erano dei VECCHI) non sarebbe male diventare così. Quel tizio è un po’ svitato però mi piace come ha deciso di stare al mondo.”
Non so se questo sia effettivamente plausibile, ma mi piace un sacco pensarlo.
Specie oggi.