MAX90

Max90 è il libro di Max Pezzali dedicato al decennio dei 90’s.
Descrive il mondo nel quale abbiamo vissuto noi che siamo nati tra la fine dei 60, i 70, e l’inizio degli 80. Per chi in quegli anni ha vissuto l’adolescenza o la prima fase della giovinezza, specie se in provincia, è come salire su una DeLorean con la data impostata in un punto temporale a caso di quel decennio. Arrivi, scendi e rivivi, sorprendentemente nitido, tutto il tuo passato : l’autoradio col frontalino, la moda del pizzetto, le partite di calcio alla radio (tutte insieme) alla Domenica, le mappe di Tuttocittà, le lettere d’amore, la discoteca di pomeriggio, il dramma del bar chiuso, il cappellino alla Jovanotti, il chiodo, gli esami a Settembre.
Il loro produttore, Claudio Cecchetto, diceva che la musica degli 883 era “constatativa”, cioè che Max (e Mauro) erano riusciti a mettere nelle canzoni qualcosa che bene o male tutti avevamo nel cuore e nell’anima. Ed è vero perché gli 883 all’inizio dei 90’s sono riusciti a raccontare nel dettaglio il modo di vivere dei ragazzi di provincia di quell’epoca. Hanno preso dei tratti caratteristici delle nostre vite e li hanno messi in fila, sotto forma di canzoni, nei loro primi dischi.
Nel libro ad ogni capitolo ne corrisponde una. “Con un deca”, “Come mai”, “Sei un mito”, “Gli anni”, insomma, i pilastri del “pezzalesimo” (o “repettismo”) ci sono tutti.
L’unica pecca è che ogni tre/quattro capitoli bisogna sospendere la lettura, perché scatta la sindrome del “Non ce la faccio… troppi ricordi”.