Facebook

Non so voi, ma io Facebook lo vedo un po’ come il bancone del bar del terzo millennio. Con un sacco di persone che gli si avvicinano comportandosi nei modi più disparati. C’è chi racconta (romanzando) i fatti suoi, chi cerca di far sorridere, chi dice la sua sul fatto del giorno, chi polemizza con tutto e con tutti, chi dispensa consigli, chi filosofeggia, e chi le spara il più grosse possibile per attirare l’attenzione. Insomma, di tutto un po’.
Ah, e poi ovviamente c’è anche chi se ne sta sta zitto e semplicemente ascolta (nella fattispecie, legge).
Da voce a tutti, il che è nello stesso tempo il suo miglior pregio ed il suo peggior difetto.
Ma proprio per questa sua caratteristica bivalente, a questo strumento e a tutto ciò che grazie ad esso viene condiviso bisogna sempre cercare di dare il giusto peso. Sia a quello che viene pubblicato, sia a chi lo ha pubblicato.
Perché alla fine dei conti, anche se un tantino più grande di quelli ai quali eravamo abituati, è pur sempre “solo” il bancone di un bar.