Ci sono contesti nei quali emerge una parte di noi che non rispecchia appieno quello che realmente siamo. Siamo troppo complessi per definirci in modo completo in una sola serata, o in un incontro di un paio d’ore.
Una persona appena conosciuta puo’ darci un’immagine stravolta di se, in certi frangenti. Certo, l’indole più o meno esce fuori, anche in pochissimo tempo, e si dice che di solito la prima impressione è quella giusta, però non bisognerebbe soffermarcisi troppo.
Insomma, ci sono libri che ti prendono dopo 2 pagine e altri che a 100 devi ancora decidere se lasciar perdere o andare avanti.
Figuriamoci le persone.
Perché siamo punte di iceberg.
Di noi mostriamo una parte piccolissima, il resto sta tutto sottacqua.
Quanto emerge dipende da chi ci sta davanti. Da quanto siamo disposti a “scoprire” volta per volta della parte sommersa. E da quanto chi ci sta davanti è desideroso di scoprirla, questa parte sommersa.