A ogni festa il suo DJ

Ogni tanto leggo in giro su forums o su facebook commenti piccati di dj che mal sopportano la 'piaga' del tormentone. Comprensibile.
Io ho sempre messo commerciale quindi accetto di buon grado il fatto che in ogni periodo dell'anno ci siano dei pezzi che i dj pop come me sono 'obbligati' a passare (i cosiddetti tormentoni, appunto). Ovviamente mi spiace che con tutta l'offerta di musica dance (sempre rimanendo in ambito commerciale) a volte sembra che l'unica cosa che conti è che tu abbia il pezzo di Gusstavo Lima.
Sarebbe meglio per tutti i dj's, commerciali e non, se la cultura musicale media fosse più alta. Ma purtroppo questo non lo si puo’ pretendere. C’è chi ha la musica tra le sue priorità, ascolta di tutto ed è sempre aggiornato/a, ma c’è anche chi ha altri interessi primari e si accontenta di quello che passano le radio o le TV.
Provare a proporre qualcosa di particolare anche quando ci si trova davanti a un pubblico di massa puo’ aiutare ad alzare il livello medio, sicuramente. Ma non credo che incaponendosi non mettendo la Balada a una festa con il 95% di pubblico pop si risolva il problema.
Io penso che ogni dj deve essere innanzitutto convinto della propria selezione, che sia commerciale o meno, poco importa. E poi deve essere coerente. Mi hanno sempre infastidito quelli che 'io Pitbull e Guetta non li passo' che poi stringi stringi per riempire la pista li passano eccome, ecco questo per me ha poco senso.
Detto questo io resto convinto del fatto che ci sia spazio per tutti. Come nei ristoranti, dove c'è il posto super-figo e la trattoria, anche nelle feste o nei locali c'è il posto per chi vuole più ricerca musicale e quello dove il pubblico preferisce (per non dire pretende) una playlist più pop.
Insomma, ad ogni festa il suo DJ.