Il tempo è galantuomo.

E alla fine Palazzi tuonò : “Inter, fu illecito sportivo”. Come dico e scrivo da anni (e non solo io, sia chiaro), il processo sportivo del 2006 fu una farsa, basata su intercettazioni e “prove” parziali e chiaramente mono-direzionali. E tutto quello che è venuto dopo è figlio di quella porcheria. Adesso che persino il super-procuratore Stefano Palazzi se n’è accorto (con colpevole, colpevolissimo ritardo) voglio proprio vedere cosa si inventeranno i forcaioli del 2006 per continuare a rimanere sulle proprie posizioni.
Chi come me ha seguito il processo penale di Napoli non si sorprende delle conclusioni alle quali è giunto il super procuratore federale, le nuove intercettazioni (insabbiate, sfuggite, dimenticate ?) sono talmente tante che era evidente che la condotta di Moggi fosse condivisa da parecchi dirigenti / presidenti / consulenti di altre squadre di serie A. E nella relazione è tutto nero su bianco. Persino la posizione di Meani e del Milan, che all’epoca di Calciopoli venne considerata meno grave, appare decisamente più compromettente. Cosa sarebbe successo con un giudizio equo ? E invece l’anno dopo il Milan vinse la Champions. Pazzesco.
E poi ci sono anche molte altre squadre coinvolte, ma naturalmente la notizia che fa più rumore è proprio quella del coinvolgimento della squadra nerazzurra, che dal 2006 fa incetta di trofei al grido di “noi vinciamo senza rubare”. Moratti non ci sta, dice che Palazzi si è sbagliato. Mentre era tutto giusto e sacrosanto nel 2006 (stesso organo Federale, ma allora più credibile, a quanto pare). Adesso si sprecheranno le discussioni e le tavole rotonde, e poi magari (anzi, probabilmente) a Settembre ricomincerà il campionato come niente fosse.
Non fa nulla. Per me il calcio visto da tifoso è finito da 5 anni. Però da ieri mi sento un po’ meno visionario. E con una certa soddisfazione posso dire : visto che avevo ragione ?
E poi, prescrizione o no, cartonato o no, l’etichetta di onesti della Beneamata adesso è definitivamente staccata.
Che piaccia o no.