Il compitino.

Ci sono periodi nei quali mi limito al compitino.
Faccio il minimo indispensabile per arrivare al sei in pagella, e poi mi auto giustifico, dicendomi che in fondo è più che sufficiente per il mio quieto vivere. Mi racconto una mezza bugia, dicendomi che sto comunque facendo abbastanza per avere la coscienza a posto.
Non sento di non poter fare molto più, e allora sistemo le faccende più importanti e poi mi dico che, dai, in fondo il mio dovere l’ho fatto.
Ma so benissimo che questi periodi possono essere solo temporanei.
E allora mi rimbocco le maniche e mi rimetto alla ricerca delle energie che mi servono per riaccendere le luci sulla zona più colorata e dotata di entusiasmo della mia indole, perché so che è principalmente grazie a quella che mi sono sentito così spesso fiero di me.