Parlare ed ascoltare.

Ho la tendenza a spiegare (in maniera fin troppo dettagliata, a volte) le cose che faccio o che vorrei fare. Sarà un difetto ? Sarà un pregio ? Non lo so, ma di certo a volte mi accorgo che questo viene confuso con un tentativo di giustificarsi per qualcosa. O di voler prendere le distanze da determinate situazioni quando invece sto semplicemente esponendo un’opinione. Insomma, mi viene spesso il dubbio di venire interpretato male.
Ogni tanto vorrei che mi scattasse il limitatore, quando attacco con il perché e il per come in coda a una qualsiasi esposizione di qualcosa che ho fatto o che intendo fare. Però è davvero più forte di me. Potrei e (e a volte dovrei) fermarmi, ma non lo faccio. Quasi mai.
Poi mi piace anche ascoltare. Perché sono incuriosito dalle persone che sanno aprirsi, che sanno attirarti nella loro vita raccontandotene degli stralci. Da chi ti sa rendere spettatore delle sue sensazioni e dei suoi progetti. E’ un bel modo di confrontarsi con il modo di vivere delle persone che ci circondano.
Un mondo solo, tante maniere di viverselo. Vale la pena di raccontarsele. Perché come diceva Max Pezzali : “La vita non ha senso se non la racconti a qualcuno.”