Seratone e seratine.

A volte vengo chiamato a mettere musica ad eventi non propriamente legati al ballo, tipo aperitivi, apericene, inaugurazioni di negozi. Capita. Insomma, sulla quantità di serate che faccio succede che io mi trovi a selezionare del sound ma senza una pista da far ballare, o con la pista per ballare che c’è, ma non è l’elemento centrale della festa. Li diventa dura. Certe volte va bene, l’atmosfera è frizzante e in poco tempo si formano dei capannelli di figure danzanti che poi finiscono per riempire la zona adibita al ballo. Quelle volte vedi la gente accennare passi di danza persino ai tavoli, o al bancone del bar. Presi bene, come si dice.
Altre volte succede l’opposto. E in consolle hai voglia a provarle tutte per portare la gente al ballo, non si schiodano nemmeno con le super hits di tutti i tempi. E vabbè. Ci si mette l’animo in pace e si prova a dare il meglio comunque, visto che dopotutto la serata bisogna sempre “portarla a casa”.
Per come sono fatto io il feedback della gente è un elemento chiave. Insomma, più il pubblico è caldo è ben disposto, più lo sono pure io. Meno sono disposti a lasciarsi andare, meno mi gaso io in consolle. E penso sia anche normale. Perlomeno per me lo è.
Il giorno dopo le serate più “fredde” mi interrogo : e se avessi messo prima quel pezzo e quell’altro ? Oppure se avessi provato a partire così e finire così ? Eccetera eccetera. Mi sembra giusto farsi delle domande, serve per migliorarsi. Ma non è il caso di soffermarcisi troppo.
Si, perché quando spegni la consolle la serata è finita. Nel bene o nel male.
E si pensa alla successiva.