Pensiero per una vita che se ne va.

Cosa si può dire quando un bambino di 11 anni muore per un tragico incidente ? Resto senza parole. E penso ai genitori e al fatto che se ci fosse la possibilità di misurare il dolore che si può provare, quello per la perdita di un figlio probabilmente toccherebbe il picco massimo.
E penso a lui. Quanta vita gli è stata portata via. Non si può nemmeno immaginare.
Siamo appesi a un filo. Quando succedono queste cose ce ne rendiamo conto una volta di più. Le nostre vicissitudini quotidiane sembrano diventare davvero insignificanti rispetto a una tragedia del genere.
Invece è proprio in queste occasioni che dobbiamo imparare a dare più importanza alle cose che facciamo, al modo che abbiamo di usare il nostro tempo. Perché questo è il nostro tempo. L’unico bene davvero prezioso che abbiamo. E ogni giorno nel quale non abbiamo fatto nulla per realizzare un sogno o un progetto o per fare fruttare i famosi talenti è un giorno sprecato, anche solo in parte, ed è anche una mancanza di rispetto nei confronti di chi i suoi sogni e i suoi progetti e i suoi talenti se li è visti portare via a 11 anni.
Le disgrazie succedono. E non possiamo farci nulla. Ma cercare di vivere un po’ più intensamente, giorno dopo giorno, può essere un buon modo per onorare la memoria di chi non può più.
Proviamoci.