TEXAS (Parte 1)

Siamo atterrati all’Aeroporto di Austin, la capitale del Texas, alle sette di sera circa del 10 Marzo. Ad accoglierci con tanto di mazzo di fiori una rappresentanza della nostra parentela americana (o meglio texana). Impatto subito positivo, di certo una delle cose migliori di questo viaggio è stato il trattamento ospitale e di grande disponibilità che ci hanno riservato Cristina (la cugina di mio padre) e Karen (sua figlia) che ci ha ospitati per tutta la durata del soggiorno. E poi grazie a Christopher (altro figlio di Cristina) e le figlie Leah e Maddie che hanno condiviso con noi buona parte del tempo. E Kathleen. E un saluto doveroso a tutti gli altri, Kenny e Peter con consorti e figli. Un grazie immenso per come ci avete fatti stare bene durante il nostro viaggio.
E che viaggio ! Alla scoperta del Texas.
Prima impressione : in Texas è tutto sovradimensionato rispetto alle nostre percezioni abituali. Le macchine, le strade, i frigoriferi, i bicchieri, le sedie … tutto di mezza misura (quando va bene) più grande.
Seconda impressione : Austin è una città bellissima, pulita e colorata, con un’immagine giovane e frizzante. Ed è anche una delle prime in USA per la musica … Oyeah ! Mi è piaciuto tantissimo andare in giro per questa città dinamica, che appare fresca e in continua espansione. Tutto sembra essere stato costruito l’altro ieri. E poi davvero tanto verde e tanti fiori, dappertutto. Oltre alla Downtown (ovvero il centro città) c’è un’ampissima periferia, fatta di tantissime “zone residenziali” che si estendono per diverse miglia … Ad esempio Cristina vive a 26 miglia (42 Km !!) dal centro.
Terza impressione : il nostro inglese viene capito, ma il loro slang è difficilmente interpretabile, tra abbreviazioni e parole soffocate da strani accenti capire una frase detta tutto d’un fiato da una persona è davvero tosto, però devo dire che gli ultimi giorni si cominciava a riconoscere qualche espressione in più. Vorrà dire che prima o poi ci andrò per restarci due o tre mesi con la scusa di imparare la lingua …
Mi ha colpito la gentilezza dei texani che quando incroci i loro sguardi ti fanno un cenno di saluto con la testa. Persino da dentro la macchina. In 15 giorni abbiamo girato in lungo e in largo per la capitale dello stato del Texas e dintorni. Abbiamo fatto il Duck Tour (giro guidato della città su un bus anfibio che poi naviga anche sul Lake Austin), allo State Capitol Building (il palazzo del Governo), alla biblioteca / museo di Lyndon B. Johnson, al Driskill Park per la giornata degli aquiloni, a Lady Bird Lake per una corsetta un Sabato mattina. Abbiamo passeggiato per ore per le vie della città. Siamo stati in grandissimi centri commerciali attraversati da strade, veri e propri “quartieri di negozi” (li chiamano Domain).
Abbiamo mangiato Tacos, Quesadillas, Tortillas, Burrito, carne al Barb-B-Q (Barbeque), pesce gatto, ovviamente con intingoli di salse di varia natura, al formaggio, al pomodoro, piccanti, speziate… insomma abbiamo cercato di assaggiare un po’ tutti i cibi Texani che ci hanno proposto. In Texas (non so nel resto degli USA, ma in Texas si) quando ti portano il conto al ristorante ti danno una biro, per aggiungere il valore della mancia per il servizio. Poi fai la somma e la cameriera si prende la carta di credito e ti scala la cifra completa.
L’ultima domenica ci siamo spinti più a Sud, per una gita giornaliera a Gruene e a S.Antonio dove abbiamo visitato Fort Alamo e The River wallk (con giro in battello). Bella giornata.
La mattina dell’ultimo giorno siamo andati alla scuola elementare di due dei nipoti di Cristina a trovare i bimbi nelle loro classi, e Cristina ha raccontato loro un po’ di come funziona in Italia nei piccoli paesini come il mio.
Al rientro un problema meccanico all’aereo a Houston ci ha fatto arrivare ad Amsterdam quando il nostro volo per Torino era già partito da due ore. Questo contrattempo ci ha costretti a uno scalo supplementare a Parigi, così siamo arrivati a Torino con qualche ora di ritardo. Una giornata massacrante quella del rientro, ma per un viaggio così si fa questo ed altro …
E’ stata davvero una vacanza meravigliosa. Mi ci voleva.